SILE
Nasce in
fondo casa corba e poi via, donatore, sempre da sé diverso eppure
eguale corpo sempre, letto eguale, orientamento eguale. S'è
levato a sorgiva e intesse echi... Voglio solo
allacciarlo con misterioso filo al mio cuore che batte fuori
ritmo, sughero leggero, a galleggiare sull'acqua dell'esistere. Incede fra
erbe e macchie gramigne e animali che pascono e si dissetano e
uomini che seminano e mietono e grandi e piccole tombe lasciandosi
dietro soltanto l'indefinito dondolio d'un alto salice, che
ci ha stordito. Va leggero ben nudo e tutto rapisce o un poco il
Sile. Dante
Carraro (della
Pontificia Accademia Tiberina di Roma) Per un dipinto di Ilario
Menegaldo Febbraio 2010
Il fascino del Sile
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